In tutta la città si rispecchia la storia di Parigi; infatti vari quartieri portano il segno del sovrano regnante a quel periodo.
I CELTI
L'uomo del Neolitico abitava in quella che sarebbe divenuta
l'Île de la Cité. Tale isola poi fu abbandonata a causa dei mutamenti climatici,
nel periodo in cui la tribù celtica dei Parisi vi si stanziò. I Parisi vissero
di commercio fluviale, quando cominciarono a coniare stateri d'oro e tale
pratica continuò fino all'arrivo dei Romani. Approfittando della posizione
strategica di Luterzia, Giulio Cesare si servì dell'isola come base mentre era
impegnato a soffocare l'insurrezione dei vicini Senoni.
La città della Cité venne incendiata ad opera dei galli e
in seguito ricostruita attraverso il Petit Pont, sull'argine sinistro del fiume,
intorno al cardo, strada principale della città romana. I Romani costruirono
anche delle terme, un teatro, un tempio a Giove e a Tiberio, un foro, arene, un
acquedotto e delle taverne che servivano birra al malto e vino speziato.
Alla
metà del III secolo, Luterzia divenne sede episcopale per opera di Saint-Denis,
primo vescovo della città. Per tanto tempo i Romani sopportavano il fatto che
Denis convertisse seguaci e fondasse chiese. Però alla fine si infuriarono con i
cristiani e li arrestarono.
Secondo la leggenda, Denis venne fatto sbranare dai leoni e
crocifisso dopo la fustigazione. Egli si rifiutò di rinnegare la propria fede,
così fu portato a Mont des Martyrs e decapitato. Nonostante tutto Denis si alzò,
raccolse la propria testa portandola in un villaggio a nord di Parigi. La
basilica di St.-Denis fu in seguito edificata sul sito della tomba del martire
che divenne poi il santo patrono di Francia.
CRISTIANESIMO E BARBARIE
Costantino I dichiarò come religione ufficiale dell'Impero,
il Cristianesimo. Parigi fu proclamata come capitale dell'Impero nel 361 e nel
secolo successivo, il potere di Roma si indebolì fino a crollare nel V secolo.
L'arrivo di Attila e i suoi Unni a Parigi, scatenò panico
tra la gente che in seguito a ciò tentò la fuga. Una giovane gallo-romana da
Nanterre, Geneviève, cercò di convincere la gente a restare e pregò Dio. Ma il
progetto di Attila non era saccheggiare Parigi, bensì raggiungere la Loira a
Orléans e attaccare i Visigoti. A Geneviève fu accreditato il merito di tale
miracolo tanto da essere proclamata salvatrice di Parigi.
IL MEDIOEVO
I Merovingi
Il re franco Meroveo e suo figlio si dimostrarono fedeli
alleati dei Romani. Mentre l'impero si frantumava, il nipote Clodoveo del re
Meroveo aggiunse le province romane della Gallia occidentale alle Fiandre
formando il regno dei Franchi che, in seguito, sarebbe stato l'odierno stato
francese.
Gli abitanti gallo-romani si trovarono sottoposti alla
cultura violenta dei Merovingi. Clodoveo, che era pagano, sposò una cattolica e
dopo essere stato battezzato proclamò Parigi capitale del regno. Alla sua morte,
il regno vanne diviso in quattro parti.
I Carolingi
I discendenti dei Merovingi lasciarono il potere nelle mani
di Pipino il Breve e suo figlio Carlo Magno divenne re dei Franchi.
Nell'anno Ottocento egli venne proclamato imperatore di un
vasto impero che era diviso in tre regni; purtroppo l'impero era fragile, per
cui i nobili e il clero si appoggiarono al figlio Eudes di Roberto il Forte che
fece restaurare le mura intorno all'Île de la Citè e costruì due castelli.
I Capetingi
Il conte Eudes venne eletto re al posto del legittimo erede
carolingio, per cui ora era subentrata a Parigi la dinastia capetingia.
Fu un
periodo fervido per gli scambi e il commercio soprattutto sotto la monarchia di
Filippo Augusto che progettò un'Università e gli studi accademici, fece
lastricare le strade più importanti, ampliò le mura di cinta della città.
Invece con Filippo il Bello, Parigi divenne anche un
notevole centro politico e monastico, fece costruire la magnifica Salle des Gens
d'Armes e convocò i primi Stati Generali di Francia.
La casata dei Valois
L'ultimo erede dei Capetingi morì senza lasciare eredi, per
cui divenne re Filippo di Valois e con lui inizia il periodo della guerra dei
Cent'anni tra Francia e Inghilterra.
Fu un periodo segnato dalle lotte contro le
tasse e dalla peste che decimò un terzo della popolazione.
I parigini guidati da Étienne Marcell, occuparono il
palazzo dell'Île de la Cité e il sovrano, spaventato, trasferì la residenza
reale al vicino Louvre. Carlo V, il re, fece diventare Parigi ancora più bella e
costruì la Bastiglia.
TARDO MEDIOEVO E RINASCIMENTO
La guerra terminò con la vittoria degli inglesi, per cui
Parigi restò sotto il dominio inglese per alcuni anni. Ma Carlo VI liberò Parigi
e instaurò di nuovo la casata dei Valois e la città cominciò a rifiorire
economicamente e politicamente.
Francesco I rinnovò la città dal punto di vista artistico
con opere di architettura e pittura di grandi artisti come Leonardo da Vinci e
Benvenuto Cellini, progettò molte strade e fontane con arti rinascimentali.
La “notte di San Bartolomeo”
A Parigi molti intellettuali seguirono le idee della
Riforma Protestante. Caterina dei Medici, moglie di Enrico II, esercitò un forte
potere che degenerò in guerre di religione tra il principe Condé, ugonotto, e il
duca di Guisa, cattolico. Gli eretici venivano mandati al rogo e la notte di San
Bartolomeo, i cattolici si scagliarono contro i protestanti e vennero uccise
quasi 5.000 persone solo a Parigi.
La proposta di Enrico III di trovare un compromesso non fu
accettata, anzi venne assassinato da un monaco cattolico e diventò re Enrico di
Navarra con il nome di Enrico IV instaurando la dinastia dei Borboni.
Enrico IV
Enrico IV incontrò molti ostacoli a causa della sua fede
protestante, i nobili cattolici non volevano riconoscerlo allora lui si convertì
al cattolicesimo e così venne incoronato. Durante il suo regno egli portò a
termine il Port Neuf con i marciapiedi ai lati, progettò i quartieri reali e
alcune piazze. Ma alcuni cattolici non avevano dimenticato le antiche rivalità
per cui, dopo tanti tentativi per eliminarlo, riuscirono alla fine nel 1610 a
pugnalarlo a morte.
L'ANCIEN RÉGIME
Luigi XIII
Il successore di Enrico IV, Luigi XIII, era molto piccolo
per cui la madre Maria dei Medici regnò al posto suo, anche se fu il Cardinale
Richelieu ad occuparsi del governo e con astuzia preparò la strada
all'assolutismo dell'erede Luigi XIV.
Scoppi di rivolta
Con il “Re Sole”, Luigi XIV, la monarchia assoluta
raggiunse il massimo potere, ci furono molte ribellioni, la Guerra della Fronda,
da parte di alcuni nobili e loro sostenitori, contro l'assolutismo e le tasse
fiscali che dilagarono in violente lotte in tutta Parigi. Finora avevano
governato il Cardinale Mazzarino e Anna d'Austria in quanto Luigi XIV aveva solo
tre anni quando salì al trono.
Il “Re Sole”
Luigi all'età di 23 anni, in seguito alla morte di
Mazzarino, riuscì ad avere il pieno diritto di governare. Per prima cosa affidò
gli affari di stato a Colbert che per la difesa dello stato istituì il Generale
Tenente di Polizia e i Vigili del Fuoco, mentre ordinò di ricostruire alcune
piazze della città. Il re Luigi XIV invece era più intento a costruire la
reggia di Versailles, dove vi spese enormi quantità di denaro e con la corte vi
si trasferì in quanto la residenza gli sembrava più sicura.
Per affrontare l'aumento delle spese, Colbert dovette
rivedere il sistema di riscossione delle tasse che con Luigi XIV era
semi-medievale.
Luigi XV
Alla morte del Re Sole, Luigi XV ritornò a Parigi e grazie
al consigliere André de Fleury ci fu un periodo di stabilità politica,
migliorarono i trasporti e i commerci e la città di Parigi si allargò oltre i
confini del fiume con la costruzione di piazze, chiese e teatri.
L'illuminismo
Il governo debole e distratto dai divertimenti del re Luigi
XV portarono al rifiorire di alcune idee non ortodosse che, Luigi XIV aveva in
precedenza represse, si divulgarono in molti salotti di importanti nobildonne
dell'epoca.
LA RIVOLUZIONE FRANCESE
Il governo di Luigi XVI
Il parlamento si opponeva alle riforme che il successore di
Luigi XV cercava di emanare per cui il re per guadagnare la stima del popolo,
nominò come ministro delle finanze Necker che era alleato dei cittadini.
Purtroppo le finanze dello stato erano alla bancarotta e
l'aumento delle tasse portò al malcontento della popolazione e i nobili e il
clero si rifiutarono di pagare la “ vingtiène “, una tassa su un ventesimo di
tutte le entrate.
Il Terzo Stato
Dopo il fallimento dei tentativi di risanamento delle
finanze dello stato, Luigi XVI convocò gli Stati Generali che erano formati da:
il clero, il primo stato, i nobili, il secondo stato e i cittadini, il terzo
stato. Da questa riunione si ottenne l'abolizione della monarchia assoluta e fu
dato più potere al Terzo Stato.
Quando venne proposto l'aumento del dei generi alimentari
il Terzo Stato si ribellò e proclamò l'Assemblea Nazionale, i deputati si
riunirono per stillare una nuova costituzione.
Le rivolte contro la monarchia
I rappresentanti del popolo, il 14 luglio, istigarono la
gente ad armarsi, assalirono Les Invalides per impossessarsi delle munizioni e
in seguito attaccarono l'arsenale della Bastiglia. Uccisero il governatore che
si era rifiutato di arrendersi allora Luigi XVI accettò la coccarda del nuovo
governo municipale.
Ma la situazione intanto non cambiava, allora i parigini
marciarono alla volta di Versailles; il re e la reggina cercarono di fuggire, ma
furono presi e riportati al palazzo reale e il re Luigi XVI accettò la
costituzione e una monarchia con poteri molto limitati.
Il regno del terrore
Il popolo aveva assaltato le prigioni uccidendo le persone
sospette, venne abolita la monarchia ed istituita la repubblica francese; il re,
accusato di tradimento, venne ghigliottinato e in seguito anche la regina Maria
Antonietta.
Questo periodo, denominato il Regno del Terrore, serviva ad
eliminare i nemici dall'interno; molti furono ghigliottinati, compresi anche
alcuni capi promotori della rivoluzione. Allora venne formato un Direttorio che
controllava con l'esercito, la situazione, ma un colpo di stato di Napoleone
Bonaparte eliminò questo Direttorio.
LA PARIGI DEL XIX SECOLO
L'Impero
La fama di Napoleone aumentava sempre di più e in Francia
tornava la pace e diventò uno stato potente. Dopo la sua incoronazione ad
imperatore, Napoleone costruì a Parigi molti monumenti e convalidò l'economia e
il commercio. Ma dopo alcuni insuccessi militari Parigi venne occupata dalle
truppe alleate, allora Napoleone fuggì dall'esilio.
In seguito alla sconfitta di Waterloo, Napoleone fu
esiliato di nuovo ma sempre nell'isola di Sant'Elena.
La Rivoluzione del 1830
Luigi XVIII tornò a Parigi, le leggi furono riviste e
cambiate per favorire le classi agiate e mise un limite alle libertà civili. Il
successore, Carlo X, sciolse la Camera dei Deputati, bandì la libertà di stampa
e cambiò le leggi elettorali a favore dei proprietari terrieri. Ci furono tre
giorni di scontri, venne formato un governo provvisorio e Carlo X andò in
esilio.
La monarchia e la Rivoluzione di Luglio
Con la reggenza di Luigi Filippo, la situazione della
divisione di classe si fece più marcata, i poveri vivevano emarginati nei
quartieri più disagiati, i parigini si barricarono e, dopo un'aspra lotta, Luigi
Filippo abdicò e si formò un governo provvisorio che abolì la schiavitù, la pena
di morte, aumentò la libertà d'espressione, fu garantito il suffragio universale
e vennero costruiti dei laboratori artigianali nazionali per sconfiggere la
disoccupazione. Questi ultimi però furono chiusi e si verificarono molte rivolte
con 3000 persone morte.
Il Secondo Impero
Le votazioni portarono al potere il nipote di Napoleone,
Luigi Napoleone Bonaparte, che venne eletto primo presidente di Francia, ma dopo
tre anni fece un colpo di stato e si collocò nel governo come Napoleone III. I
suoi progetti di aggiornare la città furono eseguiti da un superiore, vennero
edificata piazze, fu allargata la rete fognaria. Ma tutto questo progresso venne
interrotto quando Napoleone III dichiarò guerra alla Prussia.
La Comune di Parigi
Dopo la sconfitta di Sedan, l'impero cadde e si formò una
nuova Repubblica che dovette affrontare la guerra con la Prussia; la situazione
per la sopravvivenza era molto critica per cui il governo negoziò un armistizio
momentaneo che includeva la cessione dell'Alsazia e di gran parte della Lorena.
Molti cittadini considerarono l'armistizio come un tradimento e quando il
governo mandò alcune truppe a confiscare i fucili, tanti si rifiutarono di
riconsegnare le armi. Fu proclamata la Comune di Parigi che richiedeva un
governo municipale all'interno della repubblica democratica, una scuola primaria
e delle cooperative operaie.
La Settimana di Sangue
Le truppe cercarono di sopprimere la Comune e assediarono
Parigi per cinque settimane. Fu una dura lotta ma alla fine il governo ebbe la
meglio e la Comune venne sconfitta. Vennero giustiziati tanti abitanti ma alla
fine, nonostante la diffidenza tra i parigini e il governo, furono costruiti dei
monumenti stupendi come il Grand Palais e la Tour Eiffel.
LA PARIGI DEL XX SECOLO
La Belle Epoque e la Prima Guerra Mondiale
Parigi durante la Belle Epoque divenne la capitale
del mondo per la cultura. Questo notevole progresso però fu fermato dallo
scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Per quattro anni Parigi fu bombardata e nella Battaglia di
Verdun ebbe 165.000 morti e 320.000 feriti.
La Parigi del Dopoguerra
Dopo i festeggiamenti per la vittoria della guerra, gli
anni del Dopoguerra furono critici; scoppiò una rivolta e i sindacati indissero
uno sciopero per appoggiare i democratici.
La guerra riprese e la Germania, dopo essere stata
attaccata da Francia e Inghilterra, occupò Parigi e il primo ministro Pétain
chiese l'armistizio.
L'Occupazione
I tedeschi avevano occupato più della metà del territorio
francese, in questo periodo ai cittadini vennero tolte le macchine e razionati
alcuni generi alimentari. Tutti gli ebrei che vivevano in Francia, furono
perseguitati e molti deportati e uccisi nelle camere a gas ad Auschwitz. Però la
resistenza riuscì a salvare i due terzi degli ebrei francesi aiutati anche dai
cittadini francesi.
La Liberazione
Quando gli alleati sbarcarono in Normandia, Hitler diede
l'ordine di radere al suolo la città nel caso in cui avessero perso. Ma le
truppe della Divisione di Leclerc e la fanteria americana insieme, riuscirono a
liberare Parigi e venne issata la bandiera francese sulla Tour Eiffel.
La Francia Moderna
Il capo politico della Francia divenne De Gaulle, si dimise
durante la Quarta Repubblica poi ritornò nel 1958 e prese il potere formando la
Quinta Repubblica. Questo per la città di Parigi fu un periodo propizio per
l'economia e la politica fino al 1968. Studenti ed operai si unirono e
scioperarono mettendo lo stato in piena crisi. De Gaulle si dimise e divenne
presidente Pompidou, dopo di lui Giscard d'Estaing e nel 1981 Mitterand salì al
potere apportando nella Francia grandi cambiamenti.
Nel 1996 Chirac, nominato presidente, ha governato
nonostante qualche incertezza. Negli ultimi anni comunque in Francia ci sono
stati scioperi e disordini.